Recentemente, il sito Atlantico ha pubblicato un interessante scambio di idee tra Alexandre Del Valle e Alexander Melnik sulle prospettive vitali per l’occidente. Entrambi gli Alexander, che non hanno nulla in comune oltre i loro nomi di battesimo, sostengono due modi diversi e opposti sulla riaffermazione della potenza occidentale: alleanza continentale Europa-Russia o alleanza transatlantica tra Europa e USA.
Questo tema sembra diventare sempre più importante mentre le relazioni Russia-USA si deteriorano, l’Europa sprofonda nella crisi e la Russia ritrova le posizioni strategiche riaffermando gradualmente la sua posizione di grande potenza. La stessa settimana, il sito Europa-Israele ha pubblicato un articolo intitolato: La moralità cambia campo, un articolo molto elogiativo di Vladimir Putin e della politica russa nei confronti del mondo musulmano, con la Russia diventata protettrice delle minoranze, compresi i cristiani. Il sito ha preso l’esempio dei manifestanti di piazza Tahrir che denunciavano l’alleanza tra gli Stati Uniti e la Fratellanza musulmana e chiedevano alla Russia di interessarsi alla rivoluzione egiziana.
L’occidente è stato storicamente legato all’Europa, al Mediterraneo e quindi al Nord Europa e all’Europa occidentale, prima di giustapporsi al mondo anglosassone fin dal 17° secolo, attraverso l’impero coloniale dell’Inghilterra e la sua potenza marittima. Questo regno della rosa è finito realmente solo dopo la prima guerra mondiale, che caratterizzò storicamente la fine degli imperi europei, incluso l’impero britannico, soppiantati da una potenza più occidentale e più marittima: gli Stati Uniti d’America, che poterono completare la de-europeizzazione dell’occidente, confermando la loro leadership mondiale nel 1991 con la dissoluzione dell’Unione Sovietica. La fine dell’Unione Sovietica sigilla anche il destino della Russia eurasiatica spostandone così il centro di gravità continentale verso l’Oriente e l’Eurasia. La scomparsa di questo impero porterà paradossalmente la vera Europa ad iniziare il tentativo storico di collegare Occidente e Oriente e di affermare la propria unità territoriale e politica continentale. Ciò causerà la rottura probabilmente totale e fondamentale tra il mondo continentale e il mondo occidentale di oggi.
La leadership statunitense, che è stata battezzata dal presidente Bush “nuovo ordine mondiale”, si è sviluppata e affermata grazie al suo formidabile dominio militare ed economico. Questo dispositivo da iperpotenza ha posto l’Europa sotto controllo, e logicamente esteso la propria sfera di influenza sull’Eurasia e l’Asia centrale, aumentando gli interventi militari nel mondo musulmano. Eppure questo dominio statunitense sarà anche breve, da un punto di vista storico, permettendo di accelerare la ripresa russa e l’emergere della Cina, dove non è chiaro oggi cosa possa impedirle di diventare la prima potenza mondiale, nel prossimo decennio. Se il mondo si de-occidentalizza rapidamente, il centro di gravità del potere sarà inesorabilmente in Asia. L’Europa di Bruxelles non ha superato il test ed è improbabile che lo faccia. L’Unione si è trasformata in una “cosa” che il Generale de Gaulle non avrebbe immaginato nemmeno nei suoi peggiori incubi: un’entità senza sovranità politica, come desiderato dai principi di Washington, e governata da una burocrazia di piccoli funzionari senza orizzonti politici che sperano, pur temendola, nell’adesione all’Unione europea di una Turchia vincente ed anche seconda potenza della NATO. Per i più pessimisti, la crisi economica, la mancanza di sovranità, il fallimento del modello multiculturale in tutti i Paesi europei e la mancanza di élite, rischiano di lasciare a Bruxelles pochi anni prima del proprio smembramento volontario e dell’uscita dalla Storia per la porta di servizio. Le nazioni europee potrebbero sopravvivere? Saranno in grado di riprendersi con un nuovo destino continentale? In queste condizioni, una riconciliazione UE-Russia è concepibile?
La potenza russa non è di origine marittima, la Russia non ha sperimentato il rinascimento dopo il medioevo e la sua rivoluzione industriale fu tardiva. Oltre alla democrazia di tipo occidentale, ancora in prova in Russia, sembra sempre più chiaro che questo modello non sia adatto a governare il territorio più vasto del mondo o a mantenere l’unità di tanti popoli così diversi. Sorprendentemente, inoltre, la Russia è l’unico impero continentale sopravvissuto, mantenendo relativamente viva la sua sfera d’influenza linguistica, culturale e politica nel cuore dell’Eurasia: in Asia Centrale e Caucaso. Forse a causa di questo molto specifico corso storico, la Russia ha ancora poca fiducia nell’”occidente” (Zapad in russo significa Occidente, che comprende oggi gli USA e l’Europa di Bruxelles) contro cui storicamente è quasi sempre stata in guerra aperta od occulta. Inoltre, i modelli di società proposti dall’occidente non sono visti validi e coerenti con i desideri e le aspirazioni del popolo russo e ancora meno con il progetto complessivo dell’élite russa per il proprio Paese. E’ comprensibile, date le difficoltà che la Russia ha conosciuto riprendendosi e creando un proprio embrionale modello di società (Civiltà-Stato), il suo desiderio di non associarsi o cercare di assimilare unità politiche e sociali chiaramente in profonda crisi.
Inoltre, la grande e storica inclinazione del mondo verso l’Asia, dove si trova il 75% del territorio russo, soprattutto non dovrebbe incoraggiare Mosca a volgersi ad occidente, verso l’area euro-atlantica, ma ad Oriente, verso la regione Asia-Pacifico, nel tentativo di sfruttare l’enorme potenziale della Cina, con cui la Russia cerca anche di stabilire una partnership storica. Il 21° secolo vedrà la nascita di una combinazione vincente composta dai due giganti ex-comunisti e dalle loro rispettive sfere di influenza?
Sembra quindi che l’esistenza di una potenza occidentale, che si deve ricordare, oggi rimane il suo principale avversario strategico, probabilmente non sia auspicabile per gli interessi della Russia, che pur essendo ancora in gran parte slava e cristiana, resta comunque oggi una potenza soprattutto ortodossa e eurasiatica, e poi anche europea.
La rinascita della Russia sembra ancora oggi ispirata da due direzioni o idee chiave strategiche, una post-bizantina e l’altra post-sovietica (Verso l’Eurasia), probabilmente, riflettendo assai chiaramente che la Russia non intende per nulla diventare un membro del club occidentale. La Russia non è dopo tutto l’erede storico, religioso e spirituale di Bisanzio e, quindi, dell’Impero Romano d’Oriente, e non dell’impero romano occidentale?
Euramerica, Eurussia o Eurasia? | Dissonance
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